Parco Archeologico di Fregellae

Fregellae Isoletta

La storia della città di Fregellae è ricostruibile sulla base delle fonti antiche che ne tramandano gli avvenimenti. Nel 328 a.C., presso la confluenza tra il fiume Liri ed il Sacco, Roma fonda la colonia di diritto latino di Fregellae.

Descrizione

La storia

La storia della città di Fregellae è ricostruibile sulla base delle fonti antiche che ne tramandano gli avvenimenti. Nel 328 a.C., presso la confluenza tra il fiume Liri ed il Sacco, Roma fonda la colonia di diritto latino di Fregellae. Con questa deduzione i romani contravvengono al trattato sottoscritto con i Sanniti nel 354 a.C. col quale si stabilivano le aree di rispettiva competenza. Il nome della città viene recuperato dall’antico insediamento volsco che era stato distrutto dai Sanniti. Tale abitato si estendeva lungo le pendici della collina di Rocca d’Arce. Con la deduzione romana, la città si sposta verso un altopiano posto tra i moderni centri di Arce e Ceprano.  Nel 320 a.C., a causa della sua posizione in territorio Sannita, la città viene distrutta per essere ricostruita nel 313 a.C. dai romani. Durante la seconda Guerra Punica lo storico Tito Livio ricorda una serie di interventi dei fregellani tesi a supportare l’esercito romano e ad arrestare l’avanzata verso Roma del generale cartaginese Annibale. Negli anni successivi si registra un consistente flusso migratorio dai territori confinanti. Sanniti e Peligni si stabiliscono nella colonia incrementando fortemente la sua popolazione e alterandone la compagine sociale. Tale avvenimento modifica irrimediabilmente il rapporto tra la città e Roma e provoca conflitti allorquando i coloni rivendicano il diritto alla cittadinanza romana. La richiesta, infatti, scaturisce dalla necessità di beneficiare delle nuove assegnazioni gratuite di terreno pubblico a favore dei cittadini romani. Alla rivolta dei fregellani, nel 125 a.C., Roma risponde con la distruzione della città. L’area urbana attraverso il rito della devotio è consacrata agli dei degli Inferi ed è per questo abbandonata. I fregellani rimasti vengono convogliati nella città di nuova fondazione chiamata Fabrateria Nova, edificata sulla riva destra del fiume Liri.  

La città

La colonia latina di Fregellae si estendeva su un pianoro a circa 130 m.s.l.m. che oggi ricade nella frazione di Isoletta del Comune di Arce.  L’area si presenta naturalmente difesa su tre lati grazie ai ripidi pendii che discendono verso le zone di fondovalle interessate, a ovest e sud dal fiume Liri, e ad est da un corso d’acqua minore denominato Rio dei Frassi.     Sul terzo lato, quello verso settentrione, la difesa della città doveva essere garantita dalla presenza di un sistema di mura.  La colonia raggiunse un’estensione di circa 90 ettari occupando quasi tutto il pianoro. Le campagne di scavo e le ricognizioni di superficie hanno portato ad identificare all’interno dell’impianto urbanistico della colonia tre nuclei con vocazioni differenti: un’area residenziale, un’area centrale occupata dal foro con gli edifici pubblici e alcune aree di culto tra cui quella del santuario extraurbano dedicato ad Esculapio. La via Latina, che giungeva da Roma, attraversava la città con direzione nord-sud divenendone il cardo maximus. Sul cardo si innestano perpendicolarmente i diversi decumani posti ad una distanza regolare di 67 metri gli uni dagli altri. In questo modo, l’impianto urbanistico era definito da una maglia regolare di cardines e decumani che creavano delle isulae (isolati) regolari. Secondo il modello urbanistico romano, sul cardo maximus fu riservata un’area per il foro sulla quale si affacciano la Curia e il Comizio. Il rinvenimento di alcuni pozzetti ha permesso di ricostruire, all’interno dell’area forense, l’esistenza di corsie elettorali delimitate da un sistema di corde e pali lignei. L’intero abitato ha rivelato la presenza di un impianto di canalizzazione delle acque che lascia presagire l’esistenza di un acquedotto cittadino che correva nel sottosuolo per servire gli edifici pubblici e privati della città. Proprio lungo uno dei decumani si ritrova il grande edificio termale datato nella sua prima fase edilizia al III secolo a.C. Tra i diversi edifici di culto indagati nell’area, di particolare interesse appare il santuario extraurbano di Esculapio coevo alla fondazione della colonia. Si tratta di un santuario edificato sul modello di quelli ellenistici cosiddetti a terrazze che vedono il maggiore sviluppo in Asia Minore e che, tuttavia, rielaborano il modello asiatico mediante il ricorso a soluzioni architettoniche di gusto tipicamente locale.  

Gli scavi

Gli scavi archeologici nell’area di Isoletta di Arce hanno avuto inizio nell’anno 1978 e sono stati condotti con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica del Lazio dalle Università di Perugia e di Cambridge.  Mentre alcune aree oggetto di indagine sono state ricoperte a seguito degli scavi, altre, come quella delle domus e delle terme, sono state musealizzate e sono oggi visitabili grazie alla creazione del Parco Archeologico di Fregellae. Nel 1995, infatti, è stato istituito il Parco Archeologico che comprende 4 padiglioni coperti. La gestione del Parco è affidata al Comune di Arce.

Il Parco Archeologico 

Il Parco Archeologico di Fregellae è stato istituito nel 1995 e comprende un’area di circa 28.500 mq, di cui 3.178 coperti. I quattro padiglioni espositivi presenti nell’area del Parco permettono di effettuare un viaggio a ritroso nel tempo trasportando il turista in un quartiere abitativo di una colonia romana del II secolo a.C. Le 4 domus e le terme fotografano, infatti, la realtà del centro nel 125 a.C. quando la città cessò di vivere a seguito della distruzione operata dai romani. La tipologia abitativa musealizzata è quella della tipica casa ad atrio caratterizzata dal grande spazio centrale (atrium) sul quale si impernia l’organizzazione della domus. Tutte le domus di questo quartiere sorsero lungo il decumano massimo della città affiancandosi l’una all’altra. Tracce del ricco apparato decorativo sono riscontrabili nei pavimenti a mosaico o in cocciopesto con inserti di tessere marmoree. Per quanto riguarda le decorazioni parietali si attesta il ricorso al primo stile pompeiano che riproduce elementi architettonici attraverso pitture e stucchi. L’apparato ornamentale è, inoltre, impreziosito dalla presenza di terrecotte architettoniche ad alto rilievo. Le terme, messe in luce lungo lo stesso asse viario, presentano due fasi edilizie che datano l’edificio tra la fine del III secolo a.C. e la metà del II secolo a.C. L’ultima fase edilizia di questo edificio prevedeva due percorsi distinti destinati agli uomini e alle donne. Sulla strada, l’ingresso alle terme era contraddistinto da un portico. Gli scavi hanno consentito di recuperare anche il sistema di riscaldamento dotato di due camere di combustione sopra le quali erano poste le caldaie che convogliavano l’acqua calda verso i diversi ambienti. Per quanto riguarda l’apparato decorativo, interessanti appaiono gli elementi in terracotta posti a sostegno delle volte di copertura e modellati in forma di Telamoni. Pregevoli, infine, risultano i lacerti di pavimento a mosaico o a commessi laterizi.

Servizi

Biglietteria Bookshop - Area picnic

Modalità di accesso

Visite guidate su prenotazione tramite email: parco.fregellae@comune.arce.fr.it Biglietteria in loco Percorsi per disabili in corso di realizzazione.

Indirizzo

Arce (FR) – SS. 82 Valle del Liri km 84,600

Orario per il pubblico

Gli orari di visita sono i seguenti: Il Giovedi: dalle ore 9:00 alle ore 13:00 Il Venerdi, Sabato e Domenica: dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00

Ultimo aggiornamento: 15/01/2025, 19:05

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